“La fabbrica di farfalle” è un horror splatter con scene spesso pesanti che dietro una scorza a volte durissima nasconde una profondità e una sensibilità non comuni.
La trama è lineare: nove personaggi, tra cui uno scrittore fallito, una tossicodipendente e un pedofilo, ricevono un invito per una vacanza su un’isola che promette di trasformarli da bruchi in farfalle, donando loro una seconda chance, una possibilità di redenzione. Nessuno di loro ha un posto nel mondo: sono dei reietti, degli scarti della società a cui viene offerta una via d’uscita dalla mediocrità delle loro vite, un modo per purificare la propria anima ed evolversi in preparazione di un mondo nuovo. Nove protagonisti per nove vizi capitali, compresi due ormai dimenticati dalle dottrine moderne ma presenti nella concezione religiosa Medievale.
È un romanzo a strati, che fa pensare alla nostra società malata, a vizi e virtù degli esseri umani. Sotto il sangue, la violenza e le torture, sotto una pellicola di orrore, spuntano la speranza, la passione, l’amore, quello che cresce anche sulla roccia più aspra, anche alla fine del mondo. Una storia consigliatissima a chiunque voglia leggere qualcosa di profondo: per stomaci forti e per cuori ancora più forti.
Samuele Fabbrizzi – “La fabbrica di farfalle”, Lettere Animate 2016
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